Negli anni in cui frequentavo le scuole elementari iniziava a fare capolino nelle cartolerie la moda del "cancellino" o "bianchetto". Mi piaceva questa vernice bianca e profumata che copriva gli errori ma la mia maestra invece lo detestava, diceva che un trattino sopra una parola da correggere non era poi la fine del mondo. Sembra una piccola cosa ma mi aiutò a capire che gli errori fanno parte del processo, anche loro sono importanti. Allora io le consegnavo puntualmente temi pieni di disegni tra una parola e l'altra, perché il trattino mi piaceva trasformarlo in qualcos'altro e lei era contenta. Sono stata fortunata. Ho sperimentato su me stessa l'importanza di certi piccoli insegnamenti e sono altrettanto convinta che dare più spazio alla formazione artistica all'interno della scuola sarebbe rivoluzionario. Nella maggior parte dei programmi educativi della scuola dell'obbligo infatti la formazione legata all'arte ha secondaria importanza. E' un'occasione mancata le cui conseguenze vanno ben oltre il saper disegnare o l'aver appreso nozioni sulla storia di quel pittore o quell'architetto. Se alcune discipline (così per come vengono insegnate) potenziano la logica, la razionalità, la capacità di ottenere risultati seguendo schemi e regole, l'arte fornisce il potente strumento per infrangerle, per il formarsi di uno spirito critico, per affinare l'intuizione, per agire sul mondo in cui ci troviamo rimescolandone le carte. L'arte ci aiuta a mantenere viva quella cosa che spesso si atrofizza da adulti, restando addormentata dentro l'emisfero destro (insieme ad altre abilità altrettanto utili): l'immaginazione. Se cercate pareri più autorevoli per avere conferme di quanto questa facoltà sia importante, eccone qui una non da poco... La logica ti porterà da A a B, l'immaginazione ti porterà dappertutto. L'immaginazione è più importante della conoscenza. La conoscenza è limitata, l'immaginazione racchiude il mondo. (Albert Einstein) L'arte affina tantissimo la percezione che abbiamo del mondo e ci aiuta a percepire noi stessi in rapporto a esso. Ci fa intuire che non tutto a questo mondo è logico e che ogni problema non ha un'unica risposta esatta, ma diversi modi di affrontarlo (o di ampliarlo, perché sono i problemi che ci portano a domandare sempre di più e quindi a crescere). L'arte ci fa esplorare quello che non entra dentro il contenitore delle parole e l'immaginazione fa crescere di molto il nostro intelletto (Imagini, chi bene intender cupe - dice Dante). Quest'arte di cui parlo non è assolutamente un "fare" delegato tutto alle mani, non è solo tecnica, forma, diletto. E soprattutto, tasto dolente, non è "lavoretti". E con ciò ha poco in comune anche un'altra parola che vi si associa spesso: Creatività. Non basta infatti che a un bambino vengano date precise istruzioni su come attaccare delle orecchie a un piatto di carta per trasformarlo in coniglietto. Allo stesso modo la creatività non è di dominio esclusivo dell'arte, anzi. Cosa sarebbe a esempio la scienza senza creatività? La creatività non è affatto un talento innato che alcuni (che si definiscono "creativi") hanno a discapito di altri che ne sono invece sprovvisti (comuni mortali). La creatività invece, come diceva Bruno Munari non è estro ma METODO. Tutti possono praticarla perché è la caratteristica distintiva della specie umana, ma è come un muscolo: va allenata, sollecitata, risvegliata (in questo post parlo di tre esercizi utili per farlo anche da adulti). Spero di avervi riassunto e ricordato qualcosa di utile circa l'immaginazione, la creatività e il bisogno di usare l'arte come mezzo per migliorarci. E se tutto questo lo volete anche cantare, io sento già le note arrivare...
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![]() Foto di Chiara Scattina
Gabriella TrovatoDa sempre attratta da colori e pennelli, disegno e creo oggetti unici nell'intento di dire "ecco, questa sono io". Archivi
Ottobre 2018
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