Ogni discorso sulla creatività passa dallo smentire un famoso luogo comune, eccolo: "creativi si nasce" oppure "la creatività è un talento". Invece la creatività è di tutti perché è il segno distintivo della specie umana. Il nostro destino è cambiare e la creatività è proprio questo: aggiungere qualcosa che prima non c'era. "In principio Dio creò", più o meno così iniziano tutti i testi sacri, ma quel dio creatore è in tutti noi.
E' limitante pensare la creatività solo in relazione a colori e pennelli. A questo proposito non mi stanco di citare Bruno Munari: "la creatività non è estro ma metodo". Creatività è un modus, è uscire da uno schema precostituito, fare un'associazione nuova da cui nasce l'imprevisto. Qualche mese fa a Venezia ho assaggiato uno di quei "cicchetti" (stuzzichini di pane) al tonno col cacao in polvere sopra. Non l'avrei mai detto prima di assaggiarli e non so a chi sia venuto in mente di fare questa associazione, ma il risultato è buono. La creatività è un atteggiamento che possiamo avere nei confronti della realtà a patto che questa non ci soddisfi del tutto. Non si crea nulla se sei soddisfatto del mondo com'è, ci hai mai pensato? "Per avere l'impulso ad aggiungere qualcosa a quello che c'è già, quello che c'è già non mi deve bastare. Cioè per essere creativo io devo essere scontento" (Igor Sibaldi - Disobbedienza e Creatività). Aspetta aspetta... non ho detto infelice, altrimenti qua presto presto scivoliamo nel cliché dell'artista che soffre. Essere scontenti significa intravedere un miglioramento, percepire la mancanza di qualcosa. E allora aveva ragione Matisse: "la creatività richiede coraggio", non ha niente a che vedere col pensiero positivo, col farsi bastare quello che c'è già, con l'adattarsi e trovare il bello a tutti i costi in tutto. La creatività è disobbedienza (vedi sempre Sibaldi) perché per creare il nuovo devo uscire fuori da quello che viene dato per scontato ma anche da quello che credo di sapere di me stesso. Qui il discorso si fa complesso e un "perché" ne spalanca un altro, ma il bello è iniziare. In sintesi, la creatività appartiene a tutti, non solo a quella categoria di persone che si definiscono "creativi". Tutti lo siamo così come tutti abbiamo il pollice opponibile. La creatività semmai va risvegliata, allenata come fosse un muscolo (vitale come il cuore), e ha molto a che fare con la libertà. Perché un atteggiamento creativo sa sempre trovare nuove strade, si accorge quando le scelte che ha davanti sono obbligate e costruisce alternative. Qui cito Chiara Scattina e il suo motto "osa cambiare, cerca nuove strade", non arrenderti ad A e B se puoi scegliere C. E' su questo presupposto che si basa questa piccola tana del bianconiglio che ho chiamato Duediquadri: guardare il mondo a testa in giù, celebrare l'unicità, praticare la disobbedienza alle regole imposte, navigare di perché in perché. E la vostra creatività come sta? Ha bisogno di essere risvegliata? Se vi interessa l'argomento vi segnalo questi titoli di cui parlo spesso al corso di disegno: -La via dell'artista di Julia Cameron -Il mondo dei desideri di Igor Sibaldi -Big Magic di Elizabeth Gilbert
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![]() Foto di Chiara Scattina
Gabriella TrovatoDa sempre attratta da colori e pennelli, disegno e creo oggetti unici nell'intento di dire "ecco, questa sono io". Archivi
Ottobre 2018
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